lunedì 10 giugno 2013

Hipster for dummies!

Cos’è un hipster? Perchè si vestono così? Davvero hanno i baffi? Tranquilli, vi spieghiamo tutto nel solito modo, facile facile!

Immagine tratta da un blog molto hipster! Meoutfit.com
Si scrive hipster, non hypster. Fondamentalmente gli hipster sono i seguaci della moda attuale nell’ambiente Indie. Sono  genericamente ragazzi e ragazze che ascoltano cantautori o band di alternative rock, tipo Brunori, Dente o i Lo Stato Sociale, vestono in stile vintage, con abiti possibilmente molto stretti, portano i baffi (i ragazzi ovviamente) e occhiali da nerd. Un fisico molto esile è preferibile per rendere al meglio il personaggio. Il nemico principale dell’hipster è il “mainstream”, ovvero la programmazione  popolare dei media. Una canzone estremamente popolare e programmata da tutte le radio non viene apprezzata dall’hipster in quanto “mainstream”, e questa logica viene applicata a tutto il settore culturale, ma non solo. Spesso si tratta più di una percezione che di una realtà oggettiva. Facciamo un esempio pratico:
(comprensibile pienamente solo ai torinesi): fare l’aperitivo in piazza Vittorio è mainstream, farlo a San Salvario è figo. Che poi di fatto ci sia molta più gente che lo fa a San Salvario che in piazza Vittorio è indifferente. Se però lo fate notare a un hipster lui vi dirà che frequentava già San Salvario prima che diventasse mainstream. Altra caratteristica dell’hipster è la macchina fotografica, possibilmente reflex, ma meglio ancora se analogica, vecchia e con filtri particolari, tipo le Lomo, o le Polaroid, anche se genericamente basta un’applicazione con filtri vintage sullo smart phone.
Ah, importantissimo, la bicicletta. Il top è una bici che sembri molto vecchia, con  freni a bacchetta, o magari una bici da corsa adattata a city bike. Ci si sposta in bici o con i mezzi, se proprio si deve usare l’auto si ricorra a una 500.
In origine, nell’America degli anni ’40, il termine era usato per definire i fighetti bianchi americani che ascoltavano jazz e si vestivano e atteggiavano come i neri che lo suonavano, e che tenevano molto a specificare che loro erano amanti del jazz, e non dello swing, che era invece una moda sempre più diffusa. Più tardi si usò anche per definire gli autori letterari della scena “beat”, tipo Kerouac.
Per riassumere, l’hipster è colui che segue una moda che segue ciò che non è di moda, che segue l’originalità, ma che fa di questo anticonformismo una moda con delle precise regole, come qualsiasi altra moda, ma che si arrabbia se glielo si fa notare. Una moda che si dichiara anti-moda è un po’ come il fascismo che si dichiarava rivoluzionario, come le guerre preventive per la pace, come la democrazia nel movimento 5 stelle, come scrivere su facebook “io non uso facebook”. Però in fondo, gli hipster non fanno male a nessuno. E poi anche tenere un blog è da hipster, e poi io porto i baffi perchè sto bene, e le converse perchè sono comode, e quella giacca perchè era di mio papà e mi sta bene. E se mi prestate mille euro mi compro la reflex, ma perchè mi serve per lavoro. Ah, quest’articolo è stato scritto su un quadernino moleskine, e solo dopo copiato sul computer.

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4 commenti:

  1. Non è vero che gli hipster non fanno male a nessuno.
    Guardate cosa è successo a Torino col Traffic Festival: siamo passati da nomi come Lou Reed, Daft Punk e Patti Smith a sconosciuti gruppi inglesi che non farebbero 50 spettatori paganti. Tutto perchè questi finti anticonformisti sbrodolano davanti a questi nomi di nicchia, mentre poi osano lamentarsi quando sul palco salgono PFM, Area o Eugenio Finardi.



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  2. probabilmente hai ragione

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  3. (...) Per riassumere, l’hipster è colui che segue una moda che segue ciò che non è di moda, che segue l’originalità, ma che fa di questo anticonformismo una moda con delle precise regole, come qualsiasi altra moda, ma che si arrabbia se glielo si fa notare.

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  4. vi diamo fastidio perché siete main stream e non volete ammetterlo.

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