iTunes Radio VS. Spotify
Ieri sera, 10 giugno 2013, conferenza mondiale della Apple per presentare il nuovo sistema operativo iOS 7. La novità vera, saltata subito ai massimi livelli di attenzione internettiana, è iTunes Radio, per dirla in parole povera, Spotify in versione Apple. Come avevamo già spiegato nell'articolo su Spotify, una delle sue (poche) pecche era la mancanza dei brani di alcuni, pochi ma fondamentali, gruppi storici, come i Beatles, che restavano in esclusiva di iTunes. Ora quindi iTunes Radio permetterà di ascoltare praticamente tutta la musica del mondo in streaming, gratis (certo, con la pubblicità).Come funzionerà? Similmente a Spotify, Deezer o Pandora, ovvero permetterà di ascoltare musica da dispositivi connessi ad internet, senza scaricare i brani, e potendo scegliere varie "stazioni", ovvero varie playlist preparate da personalità del mondo della musica (novità rispetto a Spotify) o create inserendo i propri gusti o selezionando canali tematici. In più, rispetto al rivale, permetterà anche di acquistare dei brani, in modo da poterli ascoltare anche off line e su diversi dispositivi. Ci sarà anche un abbonamento, per non beccarsi la pubblicità, e costerà circa 24 euro all'anno, quindi meno di Spotify, il cui servizio base per non aver pubblicità costa 5 euro al mese, quindi 60 l'anno.
La grave pecca di iTunes Radio è il ritardo con cui arriva. Spotify è sbarcato da pochi mesi in Italia e già sta nei computer di tutti, si sta imponendo come standard per l'ascolto di musica in streaming, e anche gli artisti, seppur si lamentino dei compensi bassi, sono ormai entrati nell'ottica di "doverci essere". La presentazione di iTunes Radio si è tenuta ieri, e il programma sarà distribuito inizialmente negli Stati Uniti, come aggiornamento di iOs 7 a partire da quest'autunno. Poi probabilmente sarà anche sarà anche disponibile come programma scaricabile sui pc, magari come applicazione di iTunes. In Italia bisognerà ancora aspettare, e quando arriverà il mercato sarà ormai dominato da Spotify. I pigri utenti italiani avranno voglia di provare la nuova piattaforma?
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